Nel Gennaio 2007, in occasione del 2° Convegno Nazionale dei Chirurghi Pediatri Italiani per i Bambini dei Paesi con risorse limitate, tenutosi a Ferrara, si è formato il Gruppo di studio “Chirurgia Pediatrica per i Paesi in Via di Sviluppo”della Società Italiana di Chirurgia Pediatrica:
Gli obiettivi principali del Gruppo di Studio prevedono la gestione dei diversi aspetti correlati al volontariato sanitario, in particolare:
programmi di formazione del personale che si reca in missione e del personale locale;
garanzia della qualità del lavoro svolto nei Paesi in Via di Sviluppo;
individuazione di percorsi finalizzati al reperimento e alla utilizzazione di fondi.
Gli obiettivi rappresentano l’esigenza di portare la chirurgia del bambino in contesti dove essa è ancora scarsamente praticata perché poco sostenibile,ma non per questo meno necessaria, e di rendere autonomi,attraverso una graduale formazione, i Medici e gli Infermieri del luogo.
La necessità di dar vita a questa iniziativa era già emersa nel corso del 1° convegno organizzato dalla Onlus Chirurgo e Bambino nel 2005, nel corso del quale le diverse esperienze delle Chirurgie Pediatriche Italiane si erano confrontate per la prima volta in Italia.
Tale opportunità era stata peraltro avvertita a livello nazionale in occasione della “Conferenza per la costituzione di un partenariato per la salute con i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente”, tenutasi al Ministero degli Affari Esteri nel febbraio 2007. Da tale incontro emergeva l’opinione comune che doveva essere evitata la “polverizzazione” delle varie iniziative di volontariato sanitario da parte delle diverse strutture italiane, a favore della creazione di un Tavolo Permanente a cui tutti i progetti e tutti i problemi ad essi correlati,potessero convergere e venire discussi.
L’iniziativa si è concretizzata con la creazione nel 2007 del gruppo di studio “Chirurgia Pediatrica per i Paesi in Via di Sviluppo” nell’ambito della Società Italiana di Chirurgia Pediatrica; L’incontro ha permesso di motivare questa esigenza attraverso il bilancio sulle attività svolte ed il confronto tra diverse esperienze di cooperazione non solo circoscritte all’ambito della chirurgia generale pediatrica, ma anche delle specialità chirurgiche, della primary surgery, della chirurgia di guerra,di quella nelle calamità naturali e delle problematiche meno prettamente chirurgiche nel vasto ambito materno-infantile.
Le attività di volontariato verso i Paesi in Via di Sviluppo, in particolare in ambito sanitario, rappresentano una realtà concreta ormai estremamente diffusa.
La Chirurgia Pediatrica italiana è particolarmente attiva in questo settore, sia in termini di organizzazione e partecipazione a missioni chirurgiche, che in termini di cooperazione internazionale a più ampio spettro, comprendendo anche attività di raccolta fondi, fornitura di supporto tecnico e professionale, contributo di tipo formativo, accoglienza di pazienti in Italia.
Il lavoro del Gruppo di Studio è iniziato con la raccolta di dati dalle Chirurgie Pediatriche Italiane relativi alle attività di volontariato finora svolte e ai progetti futuri; da tale preliminare bilancio si sono poi poste le basi per una attività di coordinamento il cui obiettivo è l’utilizzazione quanto più proficua delle risorse umane e materiali attualmente esistenti.
Il gruppo di studio nel corso dell’incontro tenutosi nel maggio 2010 a Trieste ha definito le linee guida alle quali dovrebbero ispirarsi tutti i progetti di cooperazione in chirurgia pediatrica.
Le LINEE GUIDA si basano sui seguenti criteri:
1. EQUITA’
2. ANALISI DEI BISOGNI
3. SOSTENIBILITA’
4. FORMAZIONE
5. CONTROLLO DI QUALITA’
EQUITÀ
1)La finalità di ogni intervento nei Paesi via di Sviluppo deve essere orientata a migliorare la salute e a promuovere lo sviluppo della popolazione pediatrica.
Per conseguire questo obiettivo è necessario che ci si coordini con i Servizi sanitari dei Paesi ospitanti per rispettare il principio di “ownership” e delle priorità decise a livello di politica sanitaria interna.
Nello stesso tempo va migliorarata costantemente la qualità degli interventi sia negli aspetti tecnici che in quelli dell’appropriatezza al contesto umano.
Vanno instaurati collegamenti con gli Organismi internazionali che promuovono la collaborazione sanitaria con i Paesi poveri e con altri gruppi europei omologhi attivi nel campo della chirurgia pediatrica.
2) Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo fa suo il principio di equità espresso dall’American Academy of Paediatrics, associato a quelli della non discriminazione, accessibilità, sostenibilità.Fa suo il principio emerso dalla conferenza di Kyoto secondo il quale il bambino non è un piccolo adulto, pertanto esso ha diritto di essere curato da personale formato e dedicato.
Fa sua la posizione dell’OMS espressa sulla Carta del bambino ed il trasferimento a livello sanitario dei principi in essa contenuti.Accoglie gli Obbiettivi del Millennio ed in particolare il quarto punto, specificatamente dedicato alla riduzione della mortalità infantile.
In accordo con il primo degli obiettivi della stessa dichiarazione si fa promotore della lotta alla Povertà, consapevole del fatto che la Povertà è la causa prima del mancato sviluppo.
3) Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo si fa promotore della garanzia di accesso alle cure chirurgiche del bambino.
Rivendica l’accresciuta dignità dell’approccio chirurgico pediatrico che a livello internazionale non è più riconosciuto essere un approccio di nicchia.
Stabilisce che i beneficiari preferenziali del suo intervento sono pazienti pediatrici che afferiscano a strutture ospedaliere centrali e che necessitino di trattamento chirurgico.
Per motivi organizzativi e pratici crede opportuno rivolgersi primariamente a strutture sanitarie di secondo e terzo livello dove sia già presente una routinaria attività chirurgica e traumatologica di base rivolta all’adulto su cui basare una Chirurgia Pediatrica efficace ed un training ai Colleghi chirurghi.
Sceglie la multidisciplinarità di intervento, al fine di garantire la migliore continuità delle cure.
Agisce al di sopra di ogni schieramento politico, credo religioso.
ANALISI DEI BISOGNI
4) Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo fa sua la metodologia dell’analisi dei bisogni e del dialogo con le controparti per far emergere le richieste chirurgiche pediatriche inespresse.
Si pone l’obiettivo di rispondere ad una precisa richiesta di bisogno e si interroga costantemente su come far emergere la consapevolezza del bisogno di salute, pur nella mancanza di precisi dati epidemiologici che diano un quadro chiaro della situazione: a tale scopo si propone di sensibilizzare l’Autorità locale sulle problematiche chirurgiche pediatriche e sulla possibilità di curarle.
5) Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo ritiene prioritaria la ricerca della sostenibilità per ogni suo intervento. Per questo accoglie il “Metodo progettuale” come strumento principale per la progettazione.
In particolare riconosce che l’alta tecnologia non è richiesta per affrontare i più frequenti problemi di chirurgia pediatrica e che molti bisogni possono essere soddisfatti con risorse limitate, spesso già disponibili. Per questo fa sua la scelta di usare ogni volta che sia possibile tecnologie appropriate (cioè conoscenze, strumenti e tecniche proporzionate alle possibilità e alla cultura del Paese con cui collaborerà.
6) Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo si propone di stabilire precise regole di ingaggio del personale coinvolto nei Progetti di cooperazione.
FORMAZIONE
7) Per dare compimento all’impegno di promozione dello sviluppo dei Paesi dove sarà chiamato ad intervenire, Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo sottolinea l’importanza della formazione nei due versanti degli operatori italiani e dei collaboratori che incontrerà nei Paesi ospitanti.
a) sul versante italiano promuovendo e partecipando ad aggiornamenti specifici sia nazionali che internazionali.
b) su quello di Paesi ospitanti organizzando corsi mirati alle esigenze del servizio in maniera coordinata con le politiche nazionali e con i progetti di sviluppo degli ospedali in cui lavorerà.
8 ) Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo afferma che la formazione è l’asse portante dei suoi interventi: essa si esplica in due principali aspetti, la formazione per chi parte (interna) e la formazione del personale locale. Esse si concludono sempre con la valutazione dell’avvenuto apprendimento. Le modalità ed i tempi di valutazione saranno programmati fin dalla pianificazione del Progetto.
9) Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo si impegna ad instaurare una attiva collaborazione con le politiche nazionali, formulando accordi di intervento condivisi, che includano la possibilità concreta di formare personale locale richiedendo ai Governi un impegno concreto in tal senso.
10) Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo si pone come obiettivo la precoce autonomia ed indipendenza di azione del personale locale che abbia seguito il percorso formativo.
11) Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo si propone di formare il personale sanitario all’ educazione sanitaria della popolazione locale, con la finalità di prevenzione o diagnosi precoce delle patologie chirurgiche.
12) Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo si propone di facilitare il coinvolgimento della ricerca di base in loco.
CONTROLLO DI QUALITÀ
13) Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo vuole darsi precise regole per stabilire i limiti del suo agire, proponendosi un codice di autoregolamentazione.
14) Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo ricerca la “Quality Assurance” per garantire il controllo di qualità: decide che qualsiasi attività intrapresa verrà sottoposta ad Audit e verifica di qualità, ogni paziente dovrà avere una cartella clinica.
15) Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo si propone di istituire un database accessibile a tutti coloro che seguono il Progetto, per garantire continuità operativa tra le equipe che collaborano allo stesso.
Il database dovrà contenere soprattutto informazioni pratiche sulle risorse utilizzate, (fili, cateteri, protesi, copertura antibiotica usata…)
16) Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo riconosce fondamentale la ricerca di partnership tra Unità Operative italiane, con le Autorità locali, con le altre NGO attive in loco.
Si propone di indagare i progetti di Cooperazione sanitaria già attivi nelle zone in cui va ad operare per evitare “overlapping”.
Sostiene e favorisce gli sforzi dei Governi locali atti a formare strutture di coordinamento delle NGO presenti sul territorio.
17) Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo si propone la condivisione delle risorse all’interno del gruppo.
18) Il Gruppo Chirurghi Pediatri con i Paesi in via di sviluppo si propone di coinvolgere non solo personale sanitario, ma anche antropologi, economisti, epidemiologi,che collaboreranno con il gruppo come consulenti esterni ed andranno a costituire una intelaiatura logistico strategica, un gruppo di analisi preventiva, che aiuti a impostare il Progetto nella maniera corretta.
Il gruppo di studio ha operato per nove anni i particolare organizzando appuntamenti di incontro e confronto a cadenza biennale nell’ ambito della specialità chirurgiche del bambino e dell’adolescente. Biennale.Ha curato l’organizzazione di riunioni dedicate nell’ambito dei Convegni Nazionali della Società Italiana di Chirurgia Pediatrica ed è stato di supporto a tutti i Soci impegnati nell’ambito della cooperazione sanitaria. Ha favorito la nascita di una scuola ospedaliera di Chirurgia Pediatrica ad indirizzo Cooperazione Sanitaria nei paesi a Risorse Limitate.
In occasione del convegno svoltosi sempre a Ferrara nel Gennaio 2015 è stato analizzato il bilancio di nove anni di attività svolte dal gruppo di studio ed in quella occasione è stata presa la decisione, avendo raggiunto gli obiettivi prefissati, di concludere questo progetto e di considerare terminati i lavori e la funzione del gruppo di studio. Per garantire comunque la continuità del lavoro svolto e di quello futuro è stato proposto la nascita di un coordinamento nazionale per la chirurgia per i bambini dei paesi poveri attraverso la creazione di una piattaforma web dedicata e collegata al sito della Onlus.